lesbo
Avvocato lesbica.

02.01.2023 |
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""È nel suo studio ti stava aspettando"..."
Io sono Anna, una donna sulla cinquantina, bruna, capelli lunghi, occhi azzurri, mi sono spostata in un' altra città per motivi familiari. Sposata con figli. Dal punto di vista del sesso sono etero.Almeno così credevo.
Da anni svolgo l'attività di avvocato, ma non volendo aprire uno studio da sola, sono alla ricerca di uno studio legale dove poter entrate come associato o collaboratore.
Anche se la mia nuova città ha molti studi legali la ricerca risulta molto più difficile del previsto.
Gli studi più importanti con cui riesco ad avere un colloquio mi dicono che per il momento non hanno bisogno di ampliare il proprio organico.
Ridimensiono le mie aspettative e mi rivolgo anche a studi meno prestigiosi.
Spargo un po la voce tra i nuovi colleghi che incontro in tribunale.
Sono tutti molto gentili con me.
Dopo un paio di giorni mi avvicina in tribunale una giovane collega, Paola, una trentenne, bionda, capelli corti a caschetto.
"Ciao, ho saputo che sei in cerca di uno studio. Passa da me domani pomeriggio che ne parliamo".
Mi da il suo biglietto da visita e ci salutiamo.
Il giorno dopo vado a trovare Paola al suo studio.
Bellissimo studio in centro città.
Mi apre una ragazza.
"Salve sono Clea, la segretaria".
"Ciao Clea, sono Anna una collega di Paola".
"È nel suo studio ti stava aspettando".
Parliamo un pò del più e del meno poi veniamo al sodo.
"Questo è lo studio di famiglia. Mio nonno, poi mio padre adesso io. Prima eravamo io e mio padre, ma mio padre è stanco di lavorare e ha lasciato tutto in mano mia. Mi serve una persona esperta che mi possa affiancare. Da sola non c'è la faccio. Ma sia ben chiaro che il capo sono sempre io. Questo deve essere ben chiaro".
Ci accordiamo per un periodo di prova.
Si lavora spalla a spalla tutti i giorni come se ci conoscessimo da una vita. Una sintonia ed una intesa davvero sorprendente.
Siamo due belle donne, anche se con età molto diverse, ed abbiamo entrambe un modo di vestire elegante ma sexy.
Noto che ogni tanto Paola si sofferma a guardarmi mentre pensa di non essere notata. Mi guarda come farebbe un uomo.
Mi guarda il culo, le tette e le gambe.
Una sera dobbiamo preparare una causa importante per il giorno dopo.
Si decide di lavorare fino a tardi.
Si ordinano due pizze e due birre e si cena in ufficio.
Si termina il lavoro prima del previsto.
Così resta il tempo per fare due chiacchiere.
"Sei molto brava e anche molto bella" - mi dice Paola.
"Mi fai venire voglia di scoparti"- dice Paola.
Mi bacia.
Mi tocca il seno.
Mi tocca in mezzo alle gambe.
"Vedo che anche tu hai voglia" - dice Paola trovando le mie mutandine bagnate.
Resto immobile e ammutolita per la sorpresa.
Paola ne approfitta.
Mi bacia con la lingua e comincia a spogliarmi e a toccarmi.
Mi spoglia nuda e mi lecca la fica fino a farmi godere.
Ormai è tardi, ci ricomponiamo e ci salutiamo con un bacio in bocca mentre lei mi palpa ancora il seno.
Avendo lavorato fino a tardi si decide di vedersi il pomeriggio allo studio.
In tarda mattinata mi chiama Paola.
" Ci vediamo alle 18,00 allo studio dobbiamo continuare il discorso di ieri sera".
Capisco le sue intenzioni che decido di assecondare.
Metto un vestitino aderente e corto.
Sotto il vestito sono completamente nuda.
Si capisce che sotto il vestito non ho nulla per cui per uscire di casa metto una giacca un pò lunga.
Arrivo allo studio.
Mi apre Clea.
"Ciao Clea. Avevo appuntamento con Paola".
"Mi ha chiamato adesso. Ha detto che avrebbe tardato. Mi ha detto di intrattenerti e di assicurarmi che tu non vada via prima del suo arrivo".
"Levati pure la giacca".
" Wow, questo vestito non lascia nulla all'immaginazione".
"Vieni ti faccio quello che potrebbe essere il tuo studio se decidi di rimanere a lavorare con noi".
Entriamo nello studio.
Mi giro intorno per guardare l'arredamento.
Clea si avvicina e comincia a palmari le teste.
I miei capezzoli già duri per l'eccitazione si vedono da sotto il vestito.
"Vedo che non hai intimo"- dice Clea continuado a toccarmii le tette.
Mi palpa il culo e mi sculaccia.
Si inginocchia.
Mi tira su il vestito quel tanto che basta per arrivare a leccarmi la fica.
Mi lascio fare tutto senza opporre resistenza.
Sento Paola aprire la porta dello studio e dirigersi verso la stanza dove eravamo.
"Brava Clea" - esclama Paola vedendola intenta a leccarsi la fica.
Senza perdere tempo mi ficca una lingua in bocca mentre mi palpa il seno.
"Ti voglio nuda. Ubbidisci".
Mi sfilò il vestito rimanendo completamente nuda.
"Anche tu"- rivolta a Clea.
Clea si spoglia e si rimette in ginocchio a leccarmi la fica.
Anche Paola si spoglia e si inginocchia per leccarmi la fica insieme a Clea.
Godo nelle loro bocche.
Il giorno dopo ci vediamo allo studio in quanto essendo finito il periodo di prova dobbiamo decidere io se restare e Paola se prendermi nel suo studio.
Io sono ancora eccitata del giorno precedente per cui decido di mettere anche oggi un vestitino sexi aderente senza intimo.
Paola mi fa accomodare nel suo studio mentre ordina a Clea di preparare e portarci due caffè.
"Mi sono trovata molto bene a lavorare con te" - dice Paola.
"Anche io" - le rispondo.
"Se continui a ricordare che io sono il capo ...."
"Certo sei tu il capo" - rispondo
"e ad ubbidire ..... "
"Ubbidisco sempre".
"puoi far parte del mio studio".
"Grazie. Accetto volentieri."
Arriva Clea con i caffè.
"Da adesso anche Anna fà parte dello studio" - dice Paola rivolgendosi a Clea visibilmente contenta della notizia.
"Quindi tutte e due dovrete ubbidire ai miei ordini"
"Certo. - rispondiamo entrambe eccitate sapendo che gli ordini di Paola non riguarderanno il lavoro.
Mi accomodo nel mio studio.
Comincio ad organizzare la mia scrivania e a sistemare i primi documenti.
Dopo una mezz'ora si affaccia alla mia porta Clea.
"Paola ci vuole nel suo studio".
"Dato che oggi non abbiamo clienti in studio e nessuno verrà a disturbarci..... se Clea chiude la porta a chiave e stacca il telefono......(Clea corre a chiudere la porta a chiave e mettere fuori posto il telefono e torna) ....posso darvi degli ordini a cui ubbidirete".
Mentre parla prende dal cassetto della scrivania un frustino.
"Voglio frustarvi mentre vi guardo lesbicare nude sulla mia scrivania"
"Si frustaci" - rispondiamo eccitate mentre ci sfiliamo i nostri vestiti rimanendo completamente nude
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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